lunedì 21 settembre 2015

Sport durante l'infanzia

Sport durante l’infanzia: previene malattie e rende i bambini più intelligenti
Le ragazze adolescenti sono più pigre dei maschi e praticano meno sport: a questa età è invece fondamentale l'esercizio fisico per apportare benessere al proprio corpo e prevenire alcune malattie.
Sport durante l'infanzia: previene malattie e rende i bambini più intelligenti
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Lo sport è fondamentale nei bambini tanto quanto negli adulti? Spesso succede che durante l'infanzia e soprattutto nell'adolescenza, siano i maschi a praticare più sport e attività fisica al contrario delle ragazze che vengono trattate da principesse con tutte le comodità a loro servizio.
Helen Fraser, capo esecutivo della Girls Day School Trust, ha spiegato che la mancanza di sport e di esercizio fisico nelle giovanissime, può portare degli svantaggi nel corso degli anni. L'esercizio fisico infatti, può aiutare a combattere l'osteoporosi  rinforzando le ossa, ma non solo: può anche tenere sotto controllo il diabete di tipo due e problemi di salute mentale come ansia e depressione. Inoltre, lo sport può anche accelerare il flusso di sangue al cervello, aumentando le capacità intellettuali. Quali sono quindi gli sport a cui dovrebbero dedicarsi le ragazze? Sono perfette le attività come Zumba Fitness, i tuffi dal trampolino e il tai chi che possono incoraggiare anche le studentesse più pigre al movimento. E' fondamentale quindi aiutare le proprie figlie a trovare lo sport adatto a loro: deve essere gratificante in modo da trovare sempre la motivazione per fare l'esercizio fisico e intenso al punto giusto: uno sport troppo stressante potrebbe portare a un effetto contrario soprattutto a livello mentale e psicologico con stress e ansie.

domenica 20 settembre 2015

Sport - Amico del bambino


Lo sport è un elemento fondamentale  per il sano sviluppo dei bambini, tanto da esser stato riconosciuto dalle Nazioni Unite come un diritto fondamentale.
Secondo l'art. 31 della Convenzione sui diritti dell'infanzia, "Gli Stati parti riconoscono al fanciullo il diritto al riposo e al tempo libero, a dedicarsi al gioco e ad attività ricreative proprie della sua età e a partecipare liberamente alla vita culturale ed artistica [...]".
Sebbene in tale articolo non venga citato lo sport, la dottrina ha specificato successivamente che le parole riposo, svago, gioco e attività ricreative, benché sembrino apparentemente sinonimi, implicano differenze sostanziali.
Riposo sottintende la necessità di rilassarsi mentalmente e fisicamente, nonché di dormire.
Svago è un termine dal significato più ampio, che fa riferimento al tempo libero ed alla libertà di fare ciò che uno più desidera.
Attività ricreative abbraccia la vasta gamma di azioni svolte per libera scelta, il cui scopo è il piacere e il divertimento: lo sport, le arti creative, i passatempi di carattere scientifico, tecnico, artigianale, agricolo.
Gioco include tutte le attività dei bambini che non sono controllate dagli adulti e che non richiedono il rispetto di regole precise.
Anche in Italia l'UNICEF si impegna a promuovere una vita sana - fondata sulla salute fisica, mentale e psicologica - dei bambini e degli adolescenti, grazie a sport, svago e attività ricreative.
L'attività fisica regolare apporta innumerevoli benefici al corpo e alla mente:

Lo sport fa bene, e non solo al fisico...
    -irrobustisce il fisico e ne previene le malattie
    -sviluppa e aiuta a mantenere sano l'apparato osseo
    -aiuta a controllare il peso corporeo
    -aiuta a ridurre il grasso e la pressione sanguigna
    -riduce lo stress, l'ansia, la depressione e la sensazione di solitudine
    -prepara i bambini all'apprendimento futuro
    -migliora il rendimento scolastico
    -aiuta a controllare vari rischi comportamentali, come l'uso di tabacco, droghe o di altre sostanze, le abitudini alimentari scorrette, il ricorso alla violenza
Attraverso lo sport, il divertimento e il gioco i bambini e gli adolescenti imparano alcuni dei valori più importanti della vita.
Come dichiarato dal Direttore esecutivo dell'UNICEF Ann Veneman, l'attività fisica promuove non violenza, tolleranza e pace.
Lo sport insegna importanti valori quali amicizia, solidarietà, lealtà, lavoro di squadra, autodisciplina, autostima, fiducia in sé e negli altri, rispetto degli altri, modestia, comunicazione, leadership, capacità di affrontare i problemi, ma anche interdipendenza. Tutti principi, questi, alla base dello sviluppo.
Oltre ad avere un ruolo fondamentale nel trasformare i bambini in adulti responsabili e premurosi, lo sport riunisce i giovani, li aiuta ad affrontare le sfide quotidiane e a superare le differenze culturali, linguistiche, religiose, sociali, ideologiche.
Lo sport è un linguaggio universale in grado di colmare i divari e di promuovere i valori fondamentali indispensabili per una pace duratura.
È un mezzo straordinario per allentare la tensione e favorire il dialogo.
Sul campo di gioco le differenze culturali e le priorità politiche scompaiono.
I bambini che praticano sport capiscono che si può interagire senza coercizione o sfruttamento.
http://www.unicef.it/doc/157/sport-amico-dei-bambini-e-delle-bambine.htm


venerdì 18 settembre 2015

Giochi animazione di movimento

Giochi animazione di movimento per 3-4-5 anni




Lo specchio magico
 
Tipo di gioco:movimento
Materiale occorrente: nessuno
Giocatori: più di due
Spazio: chiuso o aperto
 
A turno ciascuno fa lo "specchio magico" e si posiziona di fronte a tutti gli altri che sono sparsi per l'area di gioco. Dice: - " Lo specchio magico fa...."- ed esegue un movimento a scelta ( un inchino, un salto, battere una volta le mani e così via..); gli altri eseguono "a specchio" il movimento. Facciamo più di un movimento per ciascun interprete di  "specchio" e se i giocatori sono pochi ripetiamo il ruolo. Iniziamo sempre noi a fare il gioco, così mostriamo mostrare come si gioca, e, se nessuno vuole interpretare questo ruolo, senza nessun problema continuiamo a farlo noi.
Possiamo far fare una piccola prova a chi sbaglia  il movimento ( per esempio, un verso di un animale, un salto da canguro e così via), ma  è facoltativo, ed evitiamolo se i bambini sono piccoli.
 

Le case degli animali
 
Materiale occorrente: dei cerchi o dei dischi di cartone.
Giocatori: più di due
Spazio: chiuso o aperto
 
Mettiamo sparsi nell'area di gioco dei cerchi, sonole case degli animali, una casa per ogni partecipante.
Dobbiamo, ogni volta, far uscire dalle case un animale diverso, per esempio possiamo dire : - " escano gli scoiattoli dagli alberi" - ed i bambini escono dalla loro casetta ( il cerchio) imitando gli scoiattoli, poi li facciamo rientrare e cambiamo animale e quindi casa, per esempio: - " escano gli uccellini dal nido" - e quindi i bambini si trasformano in tanti uccellini e tornano quando gli diciamo di ritornare nel nido. Quindi è la nostra creatività  a mettersi in gioco e possiamo far uscire gli orsi dalle grotte, le farfalle dai fiori, le api dagli alveari e così via.
E' un bellissimo gioco per far conoscere ai bambini dove abitano gli animali e se hanno un verso, un modo per poterlo imparare ed associarlo all'animale stesso.
Se i bambini hanno cinque anni possiamo anche fare una piccola acchiapparella facendo finta di prenderli nel momento che diciamo che si torna ognuno alla propria casetta.
Possiamo  anche prepararci una lista ( la teniamo da una parte e la consultiamo in caso di mancanza di idee )  con animali e le loro case per non correre il rischio di non sapere che dire, poi, dopo averlo fatto diverse volte, ne avremmo memorizzati talmente tanti che non ne avremmo più bisogno.

La foresta incantata
 
Materiale occorrente: qualcosa per delimitare un'area di gioco e qualcosa tipo fogli di giornale o dischi di cartone o cerchi che rappresentino la zona di ogni albero
Giocatori: più di quattro
Spazio: chiuso
 
Tutti i bambini tranne uno, sono  gli alberi della foresta ( o del bosco, come vogliamo ), chi non fa l'albero è un animale a  scelta ( se per esempio è il bosco può  essere un riccio o un gufo, se è la foresta amazzonica può essere un pappagallo o un tapiro), in realtà se è una storia magica potrebbe anche essere un folletto... Disponiamo tutti i giocatori che fanno  gli alberi sparsi nell'area, lasciando lo spazio, per  esempio, al pappagallo di volare tra di loro, necessario affinchè  si riesca a sfuggire agli alberi ( che sono fermi ma possono muovere i rami, cioè le braccia), facciamo anche in modo che gli alberi muovendo le braccia abbiano la possibilità di prenderlo.
Certo, se lo spazio è piccolo ed i giocatori sono tanti, non possiamo fare questo gioco.
E' importante delimitare un'area intorno agli alberi ( se non abbiamo una zona gia delimitata) perche' il pappagallo non può comunque uscire da questa zona.
Creiamo una storia di una foresta incantata, inerente al gioco ( questo possiamo farlo prima o inventarlo al momento)
Quando tutto è pronto il pappagallo inizia  a volare tra gli alberi e se viene preso, si trasforma  in albero e l'albero in pappagallo, se riesce ad attraversare la foresta senza essere preso, guadagna per esempio un punto. Vi consiglio comunque di fare una turnazione per permettere a tutti di interpretare questo ruolo.
Vi suggerisco alcune idee in più.
Se vogliamo far conoscere alcuni animali della foresta amazzonica o del bosco cambiamo ogni volta animale, possiamo anche fare lo stesso con i nomi degli alberi. Musica con i suoni dell'ambiente da sottofondo.



 
Gli ambienti del gioco possono essere naturalmente modificati in base alle esigenze. Possiamo creare delle zone utilizzando vari materiali, o inventiamo con  quello che abbiamo a disposizione, o lo prepariamo in precedenza; non e' detto che i materiali debbano necessariamente corrispondere agli ambienti. Va bene anche delimitare per terra con dei gessi se si e' all'aperto o con dei pezzi di nastro bianco rosso poggiato in terra. Possiamo anche semplicemente creare dei disegni e scritte dell'ambiente ( in base all'età ) e li attacchiamo al muro o li poggiamo da qualche parte. Praticamente il gioco consiste nel nominare l'ambiente ( dopo aver ben spiegato quali  e dove sono) ed i bambini vanno verso quello corrispondente. La prima cosa che gli viene generalmente da fare è correre, ma sono piccoli e potrebbero farsi male quindi spieghiamo prima che si va piano perchè non conta chi arriva primo ma basta  indovinare l'ambiente. Possiamo associare delle camminate di animali verso i determinati ambienti se vogliamo rendere il gioco più creativo ( e contamporaneamente i bambini possono imparare gli ambienti nei quali vivono)
Ogni tanto creiamo un pò di attesa facendo finta di nominare un ambiente e poi ne diciamo un altro, sarà divertente!
http://www.pianetagiochianimazione.it/giochi-movimento-3-4-5-anni/#.VgJkpsvtmko

giovedì 17 settembre 2015

Movimento e attività fisica: un buon modo di crescere sani

bimbo_sport

Il movimento è insito nella natura umana. Già nell’utero materno, infatti, il feto compie movimenti nel liquido amniotico quasi come nuotasse, e sin dalla nascita il neonato compie tutta una serie di movimenti che si vanno via via evolvendo fino a quando, intorno al primo anno di età, finalmente riesce a muovere i primi passi autonomamente. Da lì in avanti diventa solitamente difficile tenerlo fermo, e infatti fino ai 5-6 anni pressoché tutti i bambini impegnano le loro giornate in giochi di movimento.
Il dramma inizia una volta che comincia la scuola dell’obbligo, quando i bambini si trasformano – di solito non per loro scelta – in sedentari, al pari di noi adulti: piccole nostre copie che trascorrono circa otto ore seduti a scuola e una volta tornati a casa, quando non devono fare altri compiti, passano il loro tempo libero davanti a schermi (televisione, computer, videogiochi, ecc).
Ormai nelle famiglie lavorano entrambi i genitori e anche per venire incontro alle nuove esigenze della società la scuola si è profondamente modificata: rispetto a vent’anni fa, le ore che i ragazzi passano a scuola sono raddoppiate, mentre purtroppo le ore di attività fisica scolastica sono rimaste le stesse. Inoltre, il dover fare i compiti a casa e le condizioni ambientali (traffico, inquinamento, microcriminalità) portano i genitori ad avere spesso grandi difficoltà nel lasciare liberi i bambini di trascorrere ore di svago in autonomia. Dunque sono ormai lontani i tempi nei quali bambini e ragazzi giocavano per lunghe ore nei cortili, nei giardini e negli oratori in allegra compagnia.
E allora, poiché il nostro corpo è invece progettato per essere in movimento, il suo scarso utilizzo porta a quella che sin dagli anni ’60 è stata definita la “sindrome ipocinetica”: causata da un ridotto tono muscolare che deriva dalla sedentarietà, ha come unica fonte di prevenzione e di cura una modificazione dello stile di vita e principalmente l’adozione di una adeguata attività fisica.
Le alterazioni determinate dalla sindrome ipocinetica sono varie, le più visibili sono quelle che riguardano muscoli e scheletro:
  • l’atteggiamento scoliotico, che è diverso dalla scoliosi vera, perché deriva da una debolezza della muscolatura che sostiene la colonna mentre la scoliosi vera deriva da una alterazione strutturale delle vertebre;
  • valgismo (gambe a X) e varismo (gambe a O) delle ginocchia, determinati anch’essi da una debolezza della muscolatura che sostiene la rotula;
  • il piede piatto o altre alterazioni della posizione del piede.
Insomma, è appurato che lo sport e l’attività fisica più o meno organizzata servono. Ma quale sport è migliore per i nostri bambini per farli crescere sani? Frequentemente il tipo di sport da praticare viene scelto dai genitori, spinti o da necessità organizzative o dalla moda del momento. Sarebbe invece più utile far scegliere al bambino l’attività fisica verso la quale si sente più propenso, guidandolo, magari con l’aiuto del pediatra, verso sport adeguati alla sua età e al suo grado di sviluppo fisico, e se poi il bambino mostra diverse preferenze indirizzarlo verso uno sport di squadra ad esempio pallacanestro o pallavolo.
Gli sport di squadra sono preferiribili rispetto a quelli individuali, perché vengono vissuti dal bambino come un gioco, nel contempo allenano un po’ tutti i muscoli, mentre dal punto di vista emotivo il bambino impara a cooperare e a confrontarsi con gli altri mantenendo la propria individualità ed a rispettare una serie di regole fisse ed invalicabili (che, tra l’altro, è spesso esattamente il contrario di ciò che avviene dentro casa).
Nel bambino con eccesso di peso, situazione assai frequente, a queste indicazioni di massima vanno aggiunte altre considerazioni: deve sicuramente essere prescritta un’attività fisica di tipo aerobico, nella quale vengono utilizzati anche i grassi oltre agli zuccheri per fornire l’energia necessaria allo volgimento dell’esercizio; e naturalmente in base all’entità dell’eccesso di peso occorre scegliere una attività fisica che meglio si adatti alle sue esigenze fisiche: lo scopo non è quello di far calare rapidamente di peso il bambino, ma nel rimettere in moto meccanismi metabolici che, al pari dei muscoli, si sono “impigriti” a causa del non-uso. Dunque se il bambino presenta un sovrappeso si può consigliargli di svolgere l’attività fisica aerobica che più gli piace.
Diversa invece dovrà essere la scelta se vi è una obesità: se questa è di grado lieve si possono consigliare esercizi aerobici con gli arti superiori e nuoto, ciclismo, camminate; se invece il bambino è affetto da obesità grave si può consigliare il nuoto o tutte le attività in acqua, che consentono di alleggerire il lavoro sul cuore, o se, come avviene spesso in questi casi, il bambino ha vergogna di spogliarsi, si può invitarlo a camminare per almeno un’ora al giorno finché la migliore forma fisica non lo rassicuri e lo convinca a spogliarsi in pubblico senza timore.
Naturalmente non dobbiamo dimenticare mai che accanto ad una attività fisica organizzata, svolta per almeno un’ora 2-3 volte a settimana, dovremmo reimparare, noi adulti per primi, e contemporaneamente insegnare ai nostri bimbi, ad avere uno stile di vita meno sedentario cercando di limitare l’uso di quegli strumenti che la tecnologia ci ha offerto per far meno fatica. Ad esempio:
  • usare le scale invece dell’ascensore;
  • per piccoli tragitti fare a meno dell’automobile, oppure parcheggiare un po’ distanti dal luogo in cui si deve andare per camminare un po’;
  • cercare tutti insieme in famiglia di avere tanti momenti, anche piccoli, di movimento che riempiano la nostra giornata rendendola meno sedentaria.
http://alimentazionebambini.e-coop.it/stili-di-vita/movimento-e-attivita-fisica-un-buon-modo-di-crescere-sani/

martedì 15 settembre 2015

http://www.pianetagiochianimazione.it/giochi-movimento-3-4-5-anni/?mobile=1#.VgJezfypU0M

12 giochi di movimento per migliorare l'apprendimento dei bambini


Percezione del proprio corpo, equilibrio e coordinazione, attenzione: questi 12 giochi di movimento sono utili per aiutare i bambini dai due anni in su ad acquisire competenze prescolastiche fondamentali per l'apprendimento

 

Attraverso il movimento e il gioco, il bambino scopre il mondo, entra in relazione con sé stesso e la realtà. Inoltre acquisisce nuove abilità, impara a coordinare i gesti, a migliorare l'equilibrio e ad evitare movimenti inutili. Questo è alla base dello sviluppo di competenze successive: chi non ha un buon orientamento spaziale, per esempio, potrebbe fare più fatica a leggere e scrivere. Di fatto, “il gioco è strettamente collegato allo sviluppo psicomotorio del bambino, lo influenza e ne è a sua volta influenzato. Negli anni si sviluppa in parallelo allo sviluppo del bambino, seguendone le tappe di maturazione”, scrive Donatella Colina, docente di terapia della neuro e psicomotricità dell'età evolutiva presso l'ospedale Gaslini di Genova nel suo ultimo libro (150 giochi in movimento, Erickson). Giocare, dunque, per i bambini è importantissimo, ecco allora 12 giochi per stimolare i bambini dai due anni in su (alcuni sono ispirati al libro dei 150 giochi in movimento, D. Colina, Erickson)
1. Dove sei stato toccato?

Scopo del gioco: favorire la conoscenza del proprio corpo e l'attenzione

Per prima cosa bendate il bimbo e invitatelo a sdraiarsi comodo su un tappeto (o all'aperto, in un prato, in spiaggia). Appena è pronto, toccate, per esempio, la sua spalla e domandate se ha sentito qualcosa e in quale punto del corpo. In modo graduale, è importante modificare il tocco, rendendolo sempre più leggero così richiede più concentrazione da parte del bimbo.

L'attività è ancora più divertente in gruppo perché si può trasformare in una sfida a chi indovina con maggiore precisione il punto esatto in cui è stato toccato. Dopo i 2 anni, è possibile anche sfiorare il bimbo con alcuni oggetti diversi (tipo: piuma, cucchiaino, foulard) chiedendo di identificarli.

2. Vai nella giusta direzione... 

Scopo: affinare l'orientamento spaziale, l'attenzione e la flessibilità

Ecco un semplice gioco di movimento, ideale per intrattenere un gruppo di amici (ma va bene anche per  un singolo bimbo pur se meno divertente) all'aperto o in casa.
Per prima cosa, invitate tutti a formare un cerchio, poi date ad alta voce una serie di indicazioni come camminare, correre piano o saltare...

Improvvisamente, a sorpresa e, a ogni giro in modo più veloce, chiedete ai bimbi di cambiare senso di marcia o di fermarsi: al terzo errore, il giocatore viene eliminato, e vince chi resta per ultimo.

Le varianti sono numerose: si può aggiungere la musica impartendo, per esempio, i comandi a ritmo o creare un piccolo percorso a ostacoli al posto del cerchio.

3. Come fanno i leoni


Scopo: sviluppare la coordinazione a terra e l'orientamento spaziale 

Da solo o in gruppo, l'idea è quella di invitare il bimbo a camminare, saltare, scavalcare piccoli ostacoli (per esempio scatole, cuscini) in posizione quadrupedica, come un vero leone, appunto! In sostanza, ogni azione deve essere svolta sempre a terra senza mai alzarsi.

Per rendere il gioco più eccitante, soprattutto in compagnia, è possibile usare alcune palline che saranno le 'prede': lanciatele in mezzo al branco e chiedete ai leoni di catturarle restando a 4 zampe.

In questo caso, l'attività può diventare una sfida per conquistare il titolo di re della Savana: vince chi riesce a impossessarsi di più palline-prede in un tempo prestabilito.

4. Due mani, due palline

Scopo: sviluppare la consapevolezza dei due emilati (lato destro e sinistro del corpo)

Il gioco è adatto a un bimbo o a un gruppo che si può cimentare nell'impresa a turni.

Date al bimbo 2 palline di colori diversi, una per mano, e invitatelo a fare canestro in un cesto (o in una bacinella), davanti a lui, a circa 80 cm.
Iniziate dicendo, per esempio: 'lancia la palla rossa' o 'tira la palla blu'.

In seguito, invece di indicare il colore, nominate solo la mano con cui effettuare il lancio ('fai un tiro con la destra!', 'ora prova con la sinistra!').

Attenzione, l'obiettivo non è tanto centrare il cesto, ma affinare la percezione del lato destro e sinistro del corpo in modo divertente. Quindi, valorizzate ogni tiro con la mano 'giusta'.


5. Come cavalli, un percorso a ostacoli

Scopo: affinare l'imitazione, la coordinazione e il ritmo

Con un po' di fantasia, questa attività si può proporre ovunque. Il primo passo è organizzare un semplice percorso a ostacoli con quanto è a disposizione.

A casa, per esempio, bastano cuscini, scatole, nastro adesivo per tracciare righe o cerchi per terra. All'esterno, al parco o in spiaggia, ci si può servire di sassi, legnetti o conchiglie per 'costruire' il tracciato.

In questa fascia d'età, è importante mostrare le cose, non spiegarle: quindi, fingete di essere un cavallo e coinvolgete tutti a seguirvi lungo il percorso! Intanto, chiedete di andare al passo, al trotto, al galoppo e saltare gli ostacoli. Dopo alcuni giri, è possibile assegnare anche un punteggio per ogni azione 'giusta'.

6. Canta e impara le parti del corpo

Scopo: imparare il lessico relativo allo schema corporeo

Da soli o con qualche amichetto, un'attività efficace e divertente per imparare i nomi delle parti del corpo (e diventarne sempre più consapevoli), è cantare insieme delle canzoncine, tipo Se sei felice... (o inventare una filastrocca a tema), chiedendo al bimbo di indicare quelle giuste.

Un'altra alternativa coinvolgente per migliorare queste conoscenze è il ballo: scegliete della musica adatta e invitate i bambini a muovere, a ritmo, solo le parti del corpo che nominate a voce alta.

A seconda dei partecipanti e dell'età, è possibile partire con indicazioni semplici (tipo, braccia, piedi, mani, collo) aumentando poi il livello di difficoltà delle richieste (bacino, anche, ginocchio).

Se sei felice e tu lo sai batti le mani
Se sei felice e tu lo sai batti le mani
Se sei felice e tu lo sai e mostrarmelo vorrai,
se sei felice e tu lo sai batti le mani.
Se sei felice e tu lo sai batti i piedi
Se sei felice e tu lo sai batti i piedi
Se sei felice e tu lo sai e mostrarmelo vorrai,
se sei felice e tu lo sai batti i piedi, batti le mani.
Se sei felice e tu lo sai schiocca le dita
se sei felice e tu lo sai schiocca le dita
se sei felice e tu lo sai e mostrarmelo vorrai,
se sei felice e tu lo sai schiocca le dita, batti i piedi, batti le mani.
Se sei felice e tu lo sai manda un bacino
se sei felice e tu lo sai manda un bacino
se sei felice e tu lo sai e mostrarmelo vorrai,
se sei felice e tu lo sai manda un bacino, schiocca le dita, batti i piedi, batti le mani.
Se sei felice e tu lo sai fai tutto insieme…
se sei felice e tu lo sai fai tutto insieme…
se sei felice e tu lo sai e mostrarmelo vorrai,
se sei felice e tu lo sai fai tutto insieme

7. Puzzle speciale con facce, braccia, gambe...

Scopo: aumentare la consapevolezza corporea e la capacità di rappresentare il corpo con la mente

Ideale per un pomeriggio piovoso o una 'pausa calma', questa simpatica attività è adatta per un bimbo solo o un gruppo (sui 2 anni e mezzo).
Procuratevi una decina di immagini, piuttosto grandi, del viso umano, di personaggi dei cartoni o animali (basta cercarle online o su riviste).
Poi tagliate ogni figura in due o più pezzi (ovviamente, più sono i pezzi, maggiore è la difficoltà!) e distribuitele, a caso, per terra.

A questo punto, invitate tutti a ricomporre le immagini, chiedendo di nominare le parti del volto o del corpo delle figure che mettono insieme. E' anche possibile trasformare il gioco in una gara: vince chi riesce a formare più figure!

8. Che faccia! Scoprire le emozioni

Scopo: sviluppare la consapevolezza delle emozioni e delle mimica ad essa legate

Divertente e perfetta anche per un viaggio in auto, questa attività aiuta ogni bimbo (dai 2 anni e mezzo) a capire le sue emozioni attraverso il corpo e la mimica.
Preparate una decina di carte con facce raffiguranti espressioni diverse (riso, pianto, stupore...). Per realizzarle, basta cercare disegni o immagini online e poi attaccarle su un cartoncino.
Una buona idea è anche usare le foto di familiari e del bimbo stesso, a patto che le espressioni siano ben chiare.

Mostrate una scheda al bimbo e invitatelo a mimare l'espressione che vede chiedendo poi di dire, secondo lui, cosa esprime. Una possibile variante è far vedere una carta, mimarla voi e domandargli di quale emozione si tratta.

9. Lancio dell'anello

Scopo: affinare la conoscenza e l'uso del lato destro e sinistro del corpo

Ecco un'idea semplice, veloce e divertente per 'allenare' il senso della lateralità del corpo (ovvero la consapevolezza del lato destro e sinistro), da soli o in compagnia. E' sufficiente procurarsi il classico piatto di cartone delle torte e tagliarlo all'interno in modo da ottenere un anello rigido.

Capovolgete una seggiolina e invitate il bimbo a lanciare l'anello intorno a una gamba della sedia, utilizzando prima la mano destra e poi quella sinistra.

E' possibile stabilire un punteggio (le sfide sono sempre un grande incentivo per l'acquisizione di competenze!) per ogni tiro effettuato con la mano corretta.

10.    Doppio o singolo? Nominare le parti del corpo

Scopo: imparare a nominare le parti 'doppie' del corpo

In auto, all'aperto o a casa quando il tempo è brutto, ecco un gioco veloce e divertente adatto a ogni momento ed efficace per aiutare ogni bimbo a migliorare la conoscenza del suo corpo.

In modo un po' plateale, chiedete al bimbo: 'Mi dici una parte doppia del tuo corpo?'.
L'obiettivo è quello di nominare le parti più 'semplici', come braccia, gambe, dita, piedi e quelle meno scontate, tipo ginocchia, sopracciglia, narici, polsi, caviglie...

Per rendere l'attività più eccitante, definite un tempo, per esempio 3-4 minuti, e invitate il bimbo a dire il numero maggiori di parti che gli vengono in mente. Con un piccolo gruppo, si può trasformare in una gara a chi nomina più 'coppie' nel periodo prestabilito.

11.    Super calciatore!

Scopo: sviluppare la conoscenza dello schema corporeo e favorire coordinazione e attenzione

Basta una semplice palla per aiutare il bambino a sviluppare la conoscenza dello schema corporeo (ovvero la rappresentazione interiore del suo corpo) in modo divertente.
Adatto per un solo bimbo o un gruppo che si può sfidare a turni, il gioco consiste nello spingere la palla con alcune parti precise del corpo senza sbagliare.
Anche in versione singola, è possibile assegnare un punto ogni volta che il 'azzecca' bene l'indicazione e spinge la palla con la parte del corpo che voi avete nominato (per esempio, tallone!). In modo un po' plateale, invitate il bimbo a spostare la palla con:

  • la testa
  • la spalla
  • il ginocchio
  • il piede
  • la mano  
  • il mento
  • l'orecchio
  • una coscia
  • un tallone
  • un gomito
  • un polso  
12. Scarpa destra, scarpa sinistra...

Scopo: favorire la consapevolezza del lato destro e sinistro del corpo e migliorare l'orientamento nello spazio

Ecco un'idea buffa  e semplicissima per divertire il bimbo e aiutarlo a sviluppare il senso della lateralità del corpo (destra e sinistra) in qualsiasi momento della giornata.
Chiedete di indossare solo la scarpa destra e poi date indicazioni diverse - tipo camminare piano, correre, saltare - in giro per tutta la casa. Ripetete l'operazione solo con la scarpa sinistra.

Se il bimbo ha superato i 2 anni, potete rendere l'attività più difficile ordinado, di fare 3 saltelli, per esempio, con il piede destro (quello che indossa la scarpa), 4 passetti, un passo lunghissimo...
Benefici dell'attività fisica nei bambini
Muoversi nella vita quotidiana fa bene a tutti e ancora di più ai nostri bambini per crescere bene. Il movimento infatti è fondamentale sia per lo sviluppo fisico che psicologico: favorisce l'agilità, migliora la coordinazione, riduce il rischio di obesità, previene le malattie dell'adulto. Educa anche ad un buon controllo emotivo, migliora l'autostima, aumenta le capacità di socializzazione e di autonomia, fa divertire: favorisce cioè un benessere completo. Ecco che muoversi in bicicletta, giocare, camminare, correre può diventare un'attività quotidiana per tutti i bambini, per divertirsi, conoscere il proprio corpo ed entrare in relazione con l'ambiente. Per motivare i bambini al movimento è necessario però un contesto sociale capace di dare significati positivi e il sostegno di persone quali genitori, adulti significativi ecc.
Il movimento come necessità fisiologica
In realtà il movimento, indipendentemente dallo stato di salute, è una necessità fisiologica per qualsiasi bambino, è parte integrante del suo processo di sviluppo, inteso nel senso più ampio del termine. Il movimento favorisce una crescita corporea armonica, fisica e psicologica, aumenta l'agilità e la forza e di conseguenza migliora l'autostima e il senso di benessere, favorisce l'apprendimento e riduce l'ansia per la prestazione scolastica, favorisce la socializzazione, abitua al rispetto delle regole e previene molte malattie dell'età adulta (ipertensione, ipercolesterolemia, malattie cardiache, obesità, diabete, alcuni tumori), oltre a permettere di sperimentare appieno i vari stimoli sensoriali e di acquisire autonomia, orientamento e identificazione con l'ambiente in cui il bambino vive. Un bambino attivo diventerà quasi sicuramente un adulto attivo e sano.
Alcuni suggerimenti per invogliare i bambini a fare movimento
  1. Nel tempo libero andate in bicicletta insieme, è più divertente! Per un processo imitativo, tipico dell'età evolutiva, il bambino osserva ciò che fa l'adulto e tende a riprodurlo; e poi si trascorre del tempo insieme in un modo salutare per entrambi;
  2. Educate il bambino a muoversi fin da piccolo: diventerà per lui uno stile di vita quotidiano che a sua volta trasmetterà ad altri;
  3. Fategli fare l'attività motoria che gli piace di più: così aumenta la motivazione e di conseguenza il piacere;
  4. Stimolate le sue curiosità, fategli conoscere modi diversi di muoversi: un bambino ha sempre energie per imparare. Rinforzate ed elogiate i comportamenti "giusti": così tenderà a ripeterli nel tempo;
  5. Non spingetelo troppo verso l'agonismo: il movimento deve essere uno stile di vita quotidiano, sotto forma di gioco libero, cammino e bicicletta - lo sport è anche importante perché insegna a mettersi alla prova e anche ad ammettere la sconfitta; però è importante non forzare troppo i bambini verso l'agonismo e non riversare su di loro le proprie ambizioni personali;
  6. Attenzione alle degenerazioni dell'attività sportiva, ad esempio l'uso sempre più diffuso del doping.
Dati allarmanti
La sedentarietà ai giorni nostri rappresenta uno dei principali determinanti di malattie molto diffuse come l'obesità, il diabete, le patologie cardiovascolari, i tumori.
Particolarmente preoccupante appare il fenomeno nei bambini, nei quali ad esempio il sovrappeso e l'obesità sono in continuo aumento: si calcola che attualmente circa un quarto dei bambini italiani siano in sovrappeso o obesi. Inoltre, insufficienti livelli di attività nel bambino lo predispongono, una volta diventato adulto, a sviluppare le malattie croniche sopra ricordate.
Il costante aumento dei bambini in sovrappeso
Il numero dei bambini in sovrappeso è in costante aumento in Italia come in tutti i Paesi industrializzati. L'obesità infantile comporta conseguenze importanti: innanzitutto l'aumentato rischio di diabete, ma anche l'incremento della pressione arteriosa (che, contrariamente a quanto comunemente si crede, non risparmia affatto questa fascia d'età) e della patologia ossea ed articolare, oltre che, non ultime, conseguenze psicologiche deleterie, in quanto obesità e sedentarietà influenzano negativamente l'autostima, l'autonomia e la socialità del bambino.
Nonostante ciò, in Italia il 30-40% della popolazione non pratica attività fisica, e tra i bambini la sedentarietà si aggira tra il 15 e il 20% già nella fascia compresa tra i 3 e i 5 anni. Secondo i dati dello studio HBSC, in Veneto il 5% dei ragazzi di 11 anni sono obesi e il 21% in sovrappeso, quindi circa 1 bambino su 4 ha un peso superiore alla norma.

http://www.educazionenutrizionale.granapadano.it/it/corretta-alimentazione-e-stile-di-vita/attivita-fisica/bambini-e-adolescenti/l-attivit%C3%A0-fisica-migliora-il-benessere-psico-fisico-dei-bambini

sabato 12 settembre 2015

Il movimento serve a conoscere e imparare

I bambini hanno bisogno di movimento: per sentirsi bene, per conoscere sé stessi e il mondo che li circonda, per entrare in contatto con altre persone e per comunicare con loro.

Moto

Il movimento è la base dalla quale i bambini sviluppano le loro facoltà cognitive: prima di potersi fare un’idea degli oggetti, devono poterli sperimentare con tutti i loro sensi. Apprendere nei primi anni di vita significa innanzi tutto imparare attraverso la percezione e il movimento. Il bambino non scopre il mondo con la rappresentazione e neanche con gli insegnamenti che gli si possono impartire, ma soltanto attraverso il proprio agire. Può comprendere, ad esempio, che cosa significa l’equilibrio, solo se lo sperimenta in diverse situazioni: se prova a camminare sul bordo di un muretto, a tenersi in equilibro su un asse instabile o ad afferrare e lanciare una palla – sono tutte attività che gli danno modo di fare esperienze in prima persona e, nel contempo, di conoscere i principi che governano le cose. Gli adulti che ostacolano il bambino, che in questo modo fa esperienza del mondo, ad esempio intervenendo troppo presto, impartendogli continuamente degli insegnamenti o persino vietandogli di fare delle cose anche quando non sono veramente pericolose, non gli impediscono soltanto di sperimentare il movimento, ma lo limitano anche nella costruzione del suo mondo concettuale e nel suo sviluppo cognitivo. Il bambino diventa insicuro.

Utilizzare il corpo

Per potere sperimentare il più presto possibile con la più grande libertà, i bambini hanno bisogno che l’ambiente dove vivono assecondi il loro bisogno di attività e di autonomia. Oggi si tende, tuttavia, a limitarli sempre più: il traffico e le abitazioni moderne costituiscono degli ostacoli, la tecnica e la motorizzazione reprimono la creatività, limitano le possibilità di giocare e di muoversi e ostacolano i bambini nell’esplorazione e nella scoperta dei loro spazi di vita. D’altro canto i bambini sono confrontati con un’infinità di media elettronici, al cui influsso riescono ben difficilmente a sottrarsi. In un mondo in cui si può avere tutto premendo un tasto o schiacciando un bottone, il corpo non viene utilizzato abbastanza, con il pericolo che, già nei bambini piccoli, la percezione sensoriale si riduca alla vista e all’udito. Per poter funzionare bene e svilupparsi in modo adeguato, tuttavia, ogni organo sensoriale ha bisogno di essere stimolato. Necessita di esercizio, per potersi migliorare. Deve essere utilizzato, per non atrofizzarsi. I bambini che non giocano o non si muovono abbastanza, manifestano spesso ritardi non solo nello sviluppo fisico e nelle facoltà motorie, ma anche nell’acquisizione del linguaggio, nella capacità di concentrazione e nello sviluppo delle facoltà cognitive.

Dare l’esempio

«I genitori che si ritrovano con un piccolo bradipo, possono spiegargli che il corpo è come una macchina: va azionato regolarmente, altrimenti arrugginisce», suggerisce Andreas Krebs, insegnante di sport presso l’Istituto di scienze del movimento e dello sport del Politecnico federale di Zurigo. «Meglio ancora: invogliate il vostro bambino a muoversi. Siate un modello anche da questo punto di vista! Fatelo pedalare e camminare con voi. Il modo in cui sono strutturati il giardino, gli spazi di gioco e la cameretta deve invitarlo al movimento: con altalene, trampolini, barre per fare ginnastica, corde per saltare, palle da giocoliere o frisbee. E ancora più importante: muovetevi con loro e dimenticatevi l’auto in garage! Fate in modo che il vostro bambino si rechi a scuola con le sue gambe. Permettetegli di fare liberamente le sue esperienze, in compagnia di altri bambini. Anche se dovesse piovere, non impeditegli di uscire, perché non esiste il cattivo tempo, ma solo abiti inadatti. In estate basta una bici, un monopattino o un paio di roller per permettergli di dare libero sfogo al suo desiderio di muoversi. E un’ultima cosa: i maestri, a scuola, facciano in modo che la lezione non si impari soltanto da seduti».

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